Presa di posizione più che decisa di alcuni esponenti della British Medical Association: «Via i fondi del Servizio Sanitario Nazionale ...
Presa di posizione più che decisa di alcuni esponenti della British Medical Association: «Via i fondi del Servizio Sanitario Nazionale agli ospedali che la offrono».
Articolo scritto da Simona Marchetti:
Articolo scritto da Simona Marchetti, che come tanti altri mi conferma che il giornalismo in Italia è in coma o sempre fuori dalle principali testate editoriali. Posso capire che Simona magari non sappia una cippa di Omeopatia, ma eppure ha fatto la scuola, ha imparato il metodo scientifico, che poi forse ha dimenticato, e ci sta (purtroppo), tuttavia "la Reazione" meritava un minimo di commento fatto da una persona di cultura scientifica.
Perché ad esempio sarebbe stato il caso di dire che l'Omeopatia funziona perché è un placebo, e i placebo funzionano semplicemente perché funziona il sistema immunitario dell'uomo (fino a prova contraria ;-) ).
E non è vero che l'Omeopatia non ha effetti collaterali, laddove viene abbandonata una terapia per l'Omeopatia (o il placebo perché questo è il suo vero nome) senza ottenere risultati, e la malattia si aggrava, questo è un effetto collaterale.
Quindi fare un paragone tra Omeopatia e Farmaci è come paragonare una cosa che ha un principio attivo in fisica organica, con uno che ce l'ha sull'umorismo o sulla psicologia. Si il buon umore aiuta a guarire (eccome) ma in entrambi i casi non è classificabile tra i farmaci come nemmeno l'Omeopatia. O meglio può essere inserito tra i farmaci senza principio attivo.
Quando si parla di diluizioni.
Inoltre, quando si parla di diluizioni, ci si dimentica degli studi di biologia e di chimica, allora facciamoci aiutare dai chimici, e dai matematici. Nelle diluizioni Omeopatiche non c'è semplicemente NULLA della sostanza che si è voluta diluire. Ecco cosa vuol dire 30 diluizioni.
Per fare un esempio: Se prendete 1 bicchiere da 100 ml di cianuro (un veleno mortale, non fatelo a casa) e ne prendete 1 ml e lo versate in un altro bicchiere da 100 ml avete fatto una diluizione di 1 parte su 100.
Se da questo bicchiere prendete sempre 1 parte su cento e la versate in un altro bicchiere da 100 ml. E' come se aveste preso la prima parte su cento del primo bicchiere e lo aveste versato in un bicchiere da 10.000 millilitri (Ovvero 10 litri). Se lo fate per 30 volte avete versato la prima parte in un bicchiere gigantesco contente 100.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000. di litri.
(1 seguito da 62 zeri).
Giusto per capire di quanti litri parliamo
sono più di 1.000.000.000. (1 miliardo di litri 1 seguito da 9 zeri)
sono più di 1.000.000.000.000.000.000. (1 miliardo di miliardi di litri, ovvero 1 seguito da 18 zeri)
che dite mi fermo qui?
Perché la cifra è così esorbitante?
Perché nel sistema Omeopatico si prende 1 parte su cento di ogni diluizione e la si diluisce nuovamente in altre 100 parti di acqua.
Tutti voi conoscete perfettamente le diluizioni, quando salate l'acqua per la pasta!
Se mette 1 grammo di sale in 100 ml di acqua, l'acqua potrebbe essere un po' salata.
Se mettete 1 grammo di sale in 1 piscina olimpionica non se ne accorge nessuno ed una piscina olimpionica ha solamente circa 2.250.000 litri di acqua quindi un 2 seguito da 6 cifre è molto lontano da un 1 seguito da 62 cifre.
Le Diluizioni si comportano in chimica in modi conosciuti che avete studiato alle scuole superiori.
Se l'acqua avesse una Memoria del genere come dichiarata dall'Omeopatia, sia la INTEL che la AMD l'avrebbero già sfruttata per creare delle super memorie, e dei super computer!
Per dirla in un altro modo forse più vicino alla quotidianità, cosa vuol dire una 30 diluzioni in omeopatia?
Cosa vuol dire questo in termini fisici? Che avete più probabilità di fare due volte di fila il super enalotto che trovare una singola particella iniziale del mio esempio di cianuro nella 30esima diluizione.
Oppure per dirla in modo più pratico. Se fosse vero quello che dice l'omeopatia, l'acqua che bevete dal RUBINETTO anche se depurata dalla Municipalizzata, ha in se tutte le sostanze presenti nel mondo, che considerando quelle inventate dall'uomo sono molto più di 100.000!!
E' importante ricordare che molti uomini erano convinti che la terra fosse piatta. E che l'uomo ha scoperto molti secoli prima che era rotonda ed ha dovuto riscoprirlo più volte per diffondere questa conoscenza. Pertanto non esiste solo progresso ma anche regresso nella storia dell'uomo (esistono molti altri esempi). L'Omeopatia è un esempio di regresso, di perdita di conoscenze scolastiche elementari di Scienze, di Chimica, di Matematica.
E questo è il minimo di cultura che mi aspetto che venga detto da un giornalista che abbia fatto l'università.
Parole chiave: articoli, giornalismo, metodo scientifico, omeopatia, regressione.
Commenti recuperati
Il vecchio Bruno ;) il 2010-05-31 alle 22:57
Eh lo so Luca.. ma tanto la gente ascolta solo quello che vuole ascoltare.
Mi sono fatto un’opinione, che spero tanto sia sbagliata, ma credo proprio sia giusta: se hai un cervello che funziona ci arrivi da solo che nelle diluzioni omeopatiche la concentrazione di “roba” è nulla; più in generale, se possiedi una testa che funziona, ti viene molto naturale ragionare logicamente anziché fare grandi voli di fantasia, voler essere alternativo, credere in stupidate megagalattiche evidentemente molto improbabili, scegliere, tra le varie spiegazioni di fenomeni, sempre la più emozionante anziché la più probabile, etc.
Invertire queste inclinazioni naturali è quasi impossibile, io ci ho rinunciato ormai; stimo molto Paolo Attivissimo che ne ha fatto una professione, ma fondamentalmente credo non sia possibile remare efficacemente contro la stupidità. Meglio lasciarli nel loro brodo a crepare per selezione naturale, prendendo i medicinali omeopatici (cioè l’acqua e zucchero, anzi l’acqua e… basta 😀 ).
Per quanto riguarda la giornalista, lei in fondo all’articolo afferma
“Ecco perché sono convinta che prima di tagliare i fondi destinati all’omeopatia bisognerebbe pensare alla soddisfazione del pubblico e considerare che essa ha comunque già un posto nella medicina”.
Nota: secondo questa donna, la medicina non deve curare, ma deve soddisfare. Questo la dice lunga sull’obiettivo finale dell’articolo e sull’entità tale che è diventata ormai la separazione che abbiamo dai nostri corpi: non sei sazio quando ti è passata la fame, bensì quando hai mangiato qualcosa di soddisfacente; non sei dissetato quando ti è passata la sete, bensì quando hai bevuto qualcosa di soddisfacente; non sei curato quando ti è passato il male, bensì quando hai assunto dei farmaci soddisfacenti.
Non si ascolta più il proprio corpo, ma la vocina interiore inculcata da qualche bombardamento esterno di qualche tipo (pubblicità, santoni, cartomanti, …).
Non è importante curarsi, ma morire soddisfatti!
Io dico: questi bombardamenti sono i nuovi malanni dell’umanità, i più adatti sopravviveranno e si adatteranno, i meno adatti periranno (sicuramente molto soddisfatti).
Così è sempre successo da quando la prima molecola di DNA si è duplicata su questa pallina di Terra vagante per l’universo e così continuerà a succedere, e vedremo che razza di umanità ne verrà fuori.
Sempreché la falla nella piattaforma petrolifera non spezzi definitivamente la catena alimentare…
Il vecchio Bruno ;) il 2010-05-31 alle 23:04
Ah dimenticavo, dai un’occhiata a questo sito.
E’ autentico. Non è uno
scherzo.
http://theflatearthsociety.org
Luca Notalo.it il 2010-06-01 alle 09:14 in risposta a Il vecchio Bruno
Uahahahahah…… 😀
OK, dopo la risata, un po’ di serietà. Randy Pausch raccontava più o meno questa storia… quando era un ragazzino che giocava al football: “un aiutante dell’allenatore mi si avvicinò dopo l’allenamento dicendomi, l’allenatore ti sta addosso duramente, questo è un bene vuol dire che crede in te! E’ quando nessuno ti critica più che si sono arresi”.
Nella storia della civiltà umana non c’è stato solo progresso ma anche regresso, esempi lampanti furono l’uccisione di Archimede da parte dei Romani (ci vollero 1300 anni per riscoprire le sue scoperte matematiche), la decadenza di alcune culture elleniche e arabe che già avevano più di 2000 anni fa calcolato la circonferenza terrestre e divisa in paralleli (per calcolare ad esempio quante ore di differenza c’erano tra l’alba in una città o in un’altra, e lo fecero sfruttando le eclissi solari). Chiaro è che guardando con i nostri occhi in media 🙂 possiamo dire che la civiltà è progredita, ma se fossimo stati degli studiosi della matematica nel 1600, ne avremmo saputo meno di Archimede.
Con questo voglio dire che la difesa della cultura, e della scolarizzazione, anzi della alfabetizzazione culturale scientifica è un punto cruciale per trasferire l’eredità del sapere raggiunto.
Più che altro i mezzi, i metodi, e i luoghi dove fare questa battaglia, tra “la disciplina allo studio critico” vs. “l’indole della dimenticanza” conviene sceglierli oculatamente ;-).
Che tradotto vuol dire che per me sarebbe meglio freddare un simpatizzante omeopatico con una battuta ironica, e rivolgere le energie verso una migliore scolarizzazione scientifica, e verso i media e una politica più colta, erudita che faccia educazione.
Comunque per concludere, la frattura tra la divulgazione narrata (narrativa) e quella scientifica avvenuta circa due secoli fa, ha prodotto in definitiva una elite di persone. Dividendo profondamente la società tra chi sa e chi non sa.
Io personalmente mi sento gratificato quanto riesco a convertire qualcuno al pensiero critico.
I più ricettivi sono i ragazzi ;-). E personalmente non mi arrenderò mai, oggi forse funziona meglio un eduteinment che una critica aspra.
Ciao.
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