Ho visto "presunti" filosofi, brandendo la tipica frase "in nome della scienza", far di un erba un fascio di "terra...
Ho visto "presunti" filosofi, brandendo la tipica frase "in nome della scienza", far di un erba un fascio di "terrapiattisti, astrologia, novax e "negazionismo del covid".
E questo vuol dire fare un grande pasticcio o minestrone, ma proprio per essere buoni. E sentire tali minestroni da chi ha studiato filosofia rende la delusione è ancora più cocente, perché vuol dire:
- non aver chiari i problemi del "logos" della parola e del pensiero;
- non avere chiari i problemi della storia della scienza;
- non aver chiare le battaglie del diritto, portate avanti da singoli uomini e società nella storia;
- e non aver chiara nemmeno la contemporaneità del linguaggio assertivo.
Il minestrone inizia mescolando Categorie di Credenze e Azioni relative.
Ovvero mettere nello stesso metro di valutazione le convinzioni metafisiche,
- quelle di coloro che ritengono che la terra sia piatta,
- chi crede e/o si affida all'Astrologia
Collegando costoro a persone ETICHETTATE fallacemente come:
- Novax;
- e/o Negazionisti del Covid
I Novax e/o Negazionisti del Covid vengono raggruppati indistintamente tra di loro con questi FASCIOAPPELLATIVI, DIFFAMATORI, che servono a distogliere l'attenzione dalle loro battaglie, per lo più di battaglie di DIRITTO, relative alle proprie Libertà di Scelta di cura, di opinione e libertà politiche.
Battaglie e conquiste storiche di diritto, delle quali, mi sa che i fascioappellativi diffamatori IGNORANO l'importanza.
E il fatto di non vedere il problema fascioappelativo diffamatorio, non significa che non ci sia. E questa miopia e sordità o ignoranza a mio avviso è molto grave.
Perché è come se io aprioristicamente chiamassi TUTTI IGNORANTI e CRIMINALI senza sapere se siano realmente ignoranti e se abbiano commesso dei crimini.
La mia sarebbe DIFFAMAZIONE, tale e quale quella fatta da chi usa termini come Novax e Negazionisti del Covid.
Inoltre in termini relazionali sociali, se io chiamassi IGNORATE CRIMINALE uno di quelli che usa appellativi come NOVAX, NEGAZIONISTA DEL COVID, cosa otterrei?
La sua GIUSTA E SACROSANTA INCAZZATURA.
Eppure queste persone, sopra tutto giornalisti, continuano a usare tranquillamente questi termini nei confronti di persone che non conoscono, diffamandole come se non ci fosse un domani.
I raggruppamenti "diffamatori" sono il tipico esempio di Attaccare il "chi" piuttosto che discutere il "cosa". Quindi attaccare una etichetta, come ad esempio "untore, o novax, negazionista del bla bla bla di turno" ad una persona, qualunque essa sia, invece discutere sulle tematiche.
Comunicativamente è talmente inefficace, oltre che errato e criminale, al punto che mi viene da pensare
- a chi giova?
- Solo all'Ego di chi attacca queste etichette?
- Agli interessi di coloro che NON vogliono in confronto?
- Non vogliono confrontarsi con persone che vogliono battagliare per i loro diritti?
Appellare CHIUNQUE inserendolo in una QUALUNQUE CATEGORIA in modo DISPREGGIATIVO è in termini di assertività completamente ERRATO.
E' una violazione linguistica, perché nel caso ad esempio di Negazionista del COVID, cancella tutta le dovute distinzioni che rispondono alle domande:
- che cosa neghi?
- Il Covid?
- Oppure neghi che la gestione dell'epidemia sia corretta?
Mi è stato detto che queste mie critiche risultano RIDICOLE.
Eppure sull'ANALISI delle CATEGORIE ci hanno costruito e lavorato sopra molte discipline come:
- quella che ha studiato il Linguaggio Assertivo, che considero una delle forme più moderne e corrette di linguaggio tra gli uomini;
- la Pragmatica della Comunicazione Umana di Paul Watzlawick che studiò l'effetto reale della comunicazione;
- la semantica generale di Korzybski.
E l'argomento delle CATEGORIE è stato trattato anche da Gregory Bateson, Milton Erikson. Quindi devo dire che mi sento in buona compagnia di "ridicoli".
Voglio essere ancor più preciso, perché anche definire:
- Terrapiattisti,
- o fancazzisti,
- o l'ista che vi piace di turno,
E studiosi di filosofia, sedicenti Professionisti della comunicazione come i Giornalisti, se ambiscono essere un minimo contemporanei culturalmente, questo dovrebbero saperlo ed evitare questi banali errori di violazioni linguistiche e di totale inefficacia comunicativa.
Mi è stata posta la critica che i DIRITTI non esisterebbero ONTOLOGICAMENTE.
Traduco: che riguarda la conoscenza dell'essere (nel sign. filosofico della parola), della realtà .
E chi pone queste critiche, mostra tutta la sua ignoranza rispetto agli insegnamenti della Pragmatica della Comunicazione Umana che dimostrò l'effetto della stessa nel mondo reale, attraverso le azioni e scelte delle persone.
Dimostra inoltre tutta la sua ignoranza sugli studi dell'ESSERE e della Realtà della fine del '900.
Perché nemmeno i novax, i negazionisti, i terrapiattisti, qualsiasi ISTA di turno che vi piaccia, esiste "ontologicamente", ma solo in quanto argomentato dalla persona di turno.
Perché come ci insegnò Korzybski nella semantica generale, l'essere (in quanto verbo e concetto) è sempre un'astrazione che riduce la realtà ad un livello di comprensione più basso di quello che è.
Chiaro è che usare l'ISTA (la categoria) di turno per definire "coloro i quali credono nella categoria di cose definite di volta in volta" è un esercizio linguistico che sembra utile e necessario, oltre che l'unico.
Invece nella "Pragmatica della comunicazione umana" Paul Watzlawick ci spiegò che le comunicazioni hanno effetti concreti, impossibili da eludere, e la scelta di tali effetti conviene che sia una scelta consapevole. Inoltre ci insegnò che è possibile argomentare diversamente da tali categorizzazioni.
Voglio essere ancora più preciso. Il problema in se non sta nemmeno nella creazione della categoria, quanto nell'uso che se ne fa di tale categoria.
Faccio un esempio:
- chi definisce i "Depressi" (invece del depressare, esempio fatto da Glasser)
- oppure i "Terrapiattisti" (invece di credere nella teoria della terra piatta, esempio mio),
commette l'errore di definire AZIONI con Sostantivi (che deriva da SOSTANZA) o Aggettivi (che significa Adjecere che vuol dire aggiungere).
Mentre le AZIONI per loro natura devono essere descritte con VERBI.
Quando descriviamo le AZIONI UMANE con SOSTANTIVI e AGGETTIVI creiamo i presupposti per la CONFUSIONE MENTALE, rendiamo la realtà INCOMPRENSIBILE, o di difficile comprensione.
Al contrario quando usiamo i VERBI per descrivere le Azioni Umane, la comprensione della descrizione risulta chiara ed efficace.
Quindi il problema è:
- in primo luogo linguistico,
- in secondo luogo logico,
- infine relazionale,
Pertanto:
- i "Depressi" non esistono in quanto tali, esiste chi sta depressando;
- i Terrappiatisti non esistono in quanto tali, esiste chi sta credendo a teorie della terra piatta;
- i Novax non esistono in quanto tali, esistono persone che si oppongono per lo più al vaccino obbligatorio, per i più disparati motivi;
- i negazionisti del coronavirus, non esistono in quanto tali, esistono persone che si oppongono o hanno opinioni diverse da come dovrebbe essere trattata questa epidemia.
- "sei un/una fancazzista" (verbo essere che colpisce l'identità insieme ad aver generalizzato).
- "con il tuo modo di agire difficilmente otterrai quello che desideri".
E sappiatemi dire la differenza di reazione e relazione.
In sintesi (parafrasando Sachs allievo di Froid, e Nietzsche):
a chi piace filosofeggiare con il martello, non si stupisca di ricevere martellate di ritorno.
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