Dott.ssa Gatti: ho analizzato i tamponi al microscopio ecco cosa ho trovato.

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Io pensavo che i tamponi fossero come i cotton fioc, infatti ci sono anche quelli che sono delle fibre tutte avvoltonate attorno uno stelo e sono molto morbide.

Invece ci sono dei tamponi che assomigliano degli scovolini e hanno delle fibre che partano dal centro dello stelo e si ripartono verso l'esterno e quando vengono messi nel naso, o nella gola, grattano la superficie della mucosa e alcune volte la fanno sanguinare. Perché magari l'operatore non è un otorino laringoiatra, quindi non sa bene come agire e che pressione fare, e quindi può essere dannoso.

E queste fibre sono vetrose, sono rigide. In qualche caso sono di silicio zirconio, cosa che non si aspetta perché non è un elemento che uno usa tutti i santi giorni, insomma. Quindi è qualcosa di tecnologicamente avanzato, che onestamente per un tampone io non avrei utilizzato.

Il problema fondamentale però è che queste fibre essendo così vetrose, rigide, si spezzano. E quindi detriti di queste fibre rimangono all'interno della lesione addirittura.

Intanto tamponi ripetuti possono causare la non cicatrizzazione della lesione. Possono dare delle granulomatosi, delle fibrosi, quindi sono tra l'altro dei materiali che non è che sono stati testati per la biocompatibilità.

Io non capisco, io come esperto di materiali non capisco appunto questo uso di queste fibre così rigide. Perché scavare tanto tessuto quando se c'è un virus quello sta insuperficie, sta anche nella saliva.

[Rischi per i bambini] Si usano dei tamponi per adulti e vai a lavorare in una anatomia e morfologia completamente diverse e già questo è un problema. In più come dicevo, ci sono queste fibre così rigide che possono essere veramente lesive per una mucosa di un bambino.

Anche questa è una cosa che onestamente io non capisco. L'uso di nanoparticelle di argento. Perché le usano? Anche questo è qualcosa che mi trova un po a disagio, anche perché questi possono essere degli interferenti dentro una PCR. Quindi possono dare dei risultati particolari, forse positivi quando invece non lo sono. [...]