Pietro Buffa ci spiega nel suo post di oggi che: Quando si pensa all’immunità, ci hanno (erroneamente) abituati a pensare sempre alla rispo...
Pietro Buffa ci spiega nel suo post di oggi che:
Quando si pensa all’immunità, ci hanno (erroneamente) abituati a pensare sempre alla risposta anticorpale. In realtà, quando il nostro organismo incontra un virus, insieme alla risposta anticorpale fa entrare in gioco un altro tipo di immunità, forse la più importante, quella che chiama in causa i linfociti T. Come dimostrato dal lavoro in questione, persone positive a sars-cov2, siano esse con sintomatologia più marcata che completamente asintomatiche, sviluppano una risposta anticorpale molto varia (c’è chi produce più anticorpi e chi meno) ma tutti sviluppano una risposta mediata da linfociti T. I linfociti T sono un tipo di globuli bianchi specializzati nel riconoscimento delle cellule infettate da un determinato virus e sono una parte fondamentale del sistema immunitario. Pensate che, in una persona guarita, gli anticorpi decrescono nel tempo ma la memoria dei linfociti T nel riconoscere il virus che aveva infettato l’organismo rimane per anni. Qualora il virus dovesse ripresentarsi, il nostro corpo metterebbe in moto una risposta immunitaria molto più potente e rapida rispetto alla prima, proteggendoci di fatto nel tempo.
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