GEOPOP ci spiega COME FUNZIONA Google IL MOTORE DI RICERCA? Guardo il video (che vi riporto qui sotto) e mi accorgo che mancano le 2 informa...
GEOPOP ci spiega COME FUNZIONA Google IL MOTORE DI RICERCA?
Guardo il video (che vi riporto qui sotto) e mi accorgo che mancano le 2 informazioni più importanti, ovvero che:
- Google da tantissimi anni non è più un Motore di Ricerca, è un Motore di Risposta personalizzata e capire cosa implica questo in termini di ricerca dell'utente è fondamentale;
- Google fornisce UNA e UNA SOLA RISPOSTA INDICIZZATA per ricerca senza fornire i criteri di indicizzazione, e capire cosa implica questo in termini di conoscenza è fondamentale.
Geopop, che ha come "MISSION" quella di alzare il livello di cultura popolare portando maggiori contenuti informativi di qualità ha pubblicato un video su come funziona GOOGLE. Data la MISSION e visti altri contenuti di qualità realizzati da Geopop ammetto che mi aspettavo un livello un pochino più alto su un argomento che conosco in termini tecnici per motivi lavorativi.
Il video in questione è questo. Sotto vi riporto quali sono le informazioni a mio parere fondamentali assenti di questo video.
1. Google da tantissimi anni non è più un Motore di Ricerca, è un Motore di Risposta personalizzata e capire cosa implica questo in termini di ricerca dell'utente è fondamentale;
perché implica che in base
ad una stessa ricerca utenti diversi vedrano SERP, cioè pagine di risposta,
diverse, leggermente diverse in base alle ricerche precedenti. E
l'implicazione di questo in termini di "bolle" di conoscenza non è
banale.
Perché Google non pubblica come
arriva ai risultati proposti. Questo è comprensibile perché è un suo vantaggio
commerciale che tuttavia incide moltissimo su ciò che percepiamo, cioè su ciò
a cui abbiamo accesso in termini di conoscenza. Perché ritenere che in base ad
"una ricerca specifica" debba esistere "uno e un solo indice di risposta"
(anche se personalizzata, anche se in quel dato momento) su cui non conosciamo
i CRITERI DI IDICIZZAZIONE, è decisamente un approccio "da
pensiero unico".
Mi spiego meglio. In ambito scientifico quando si pubblicano dei risultati bisogna fornire i dati ed i criteri attraverso i quali ci si è arrivati a "revisori paritari" i quali possono fare le dovute verifiche, segnalare eventuali errori procedurali. Altri ricercatori possono prendere le pubblicazioni e fare analisi sui dati e proporre riflessioni, teorie, tesi sugli stessi e portare avanti la conoscenza attraverso il confronto. Questo è il migliore modello che l'uomo ha saputo creare attraverso la storia per portare avanti la propria cultura in termini generali di "RICERCA".
Come utenti di GOOGLE non sappiamo NULLA su come questa azienda ha deciso di formare l'indice di ricerca, perché un sito è primo, uno secondo, uno centesimo e uno non è visibile.
Sarebbe culturalmente più corretteo per la consapevolezza degli utenti, rispetto a ciò che stanno trovando con le ricerche in Google avere delle risposte, e lo spiego in modo "Geopop":
• indicizzate in base ai backlink
• in base ai social
• in base ai quality rates
e il grande assente:
• in base alla valutazione degli utenti.
Così gli utenti avrebbero almeno la possibilità di capire che un risultato indicizzato in base ai Social vuol dire che è discusso parecchio in questo momento, mentre un risultato indicizzato in base a backlink è un risultato che magari ci ha messo anni a crescere in quello specifico "indice".
Gli utenti potrebbero scegliere di navigare le risposte in base ai Quality Rates, perché ritengono che una valutazione "umana" sia più gradita a loro.
L'INDICE completamente assente, NOTALO è quello relativo alla "valutazione degli utenti".
Personalmente ritengo che le Università dovrebbero consorziarsi e costruire un motore di ricerca internazionale basato su criteri diversi dal "pensiero unico" cioè "UNO e UN SOLO indice di risposta".
Mi auguro che le generazioni
future abbiamo più consapevolezza di questo aspetto, perché la finalità di
Google NON è creare consapevolezza sul come "accediamo alla conoscenza", su
come veniamo informati e su cosa viene escluso (come e perché).
"DON'T MAKE ME THINK!"
Questo viene insegnato nelle scuole di Marketing americano,
"NON FAR PENSARE IL CLIENTE",
ed è così che ci tratta Google, non vuole farci fare la fatica di pensare, perché non genera profitto.
Perché la finalità di Google è appunto quella di fare il maggior profitto possibile nel più breve tempo possibile, dandoci le risposte che "ci sembrano" valide e utili, nel minor tempo possbile.
Solo che la cultura è fatta anche delle risposte che non avremmo voluto trovare e sopra tutto di maggiore consapevolezza.
Detto ciò auguro lunga vita e prosperità a Google a cui vanno sicuramente le lodi per i servizi forniti. Magari se ci fosse un po' di concorrenza istituzionale il mercato, l'ambito, della ricerca sarebbe "più interessante".
Nessun commento