Trascrizione video di Casa del Sole TV
Neppure un anno di crisi sanitaria è stato sufficiente a convincere il
governo Draghi sulle opportunità di investire nella salute. Nonostante le
durissime restrizioni anti Covid siano state ufficialmente messe in atto
proprio per dare respiro agli ospedali, nelle prossime manovre economiche non si
prevedono cambi sostanziali rispetto al passato.
Se il governo da una parte sostiene che il sistema sanitario è collassato a
causa del Covid 19, dall’altra non fa nulla per cercare di prevenire il
ripetersi di questa situazione.
La comunicazione istituzionale si limita a
diffondere il vangelo della nuova normalità, dando per scontato che
l’emergenza, in un modo o nell’altro, sia destinata a continuare, senza che vi sia
un reale dibattito pubblico su come migliorare il sistema sanitario.
Il Piano Nazionale di Riprese e Resigenza (PNRR) preparato dal governo Draghi
dedica alla Salute ha una quantità di risorse simili a quelle messe in campo
dal precedente esecutivo di Giuseppe Conte. Ma è la distribuzione delle stesse
a cambiare radicalmente le carte in tavola. Con il Recovery Fund Draghi
finisce infatti per dimezzare il numero delle strutture sanitarie che intendeva
costruire il precedente esecutivo, ma non solo.
A ciò si aggiunge la netta volontà di puntare sulla telemedicina, impedendo
sostanzialmente ai medici di realizzare il cure domiciliari.
Una scelta in linea con quanto stabilisce il documento di economia e
finanza, DEF, per il triennio 2022, 2024, che prevede di far calare la spesa
sanitaria di un punto percentuale in rapporto al prodotto interno lordo.
l’Italia finirà così per dedicare il 6,3% del PIL alla Salute contro il
quasi 9,9% per cento della Germania il 9,4% della Francia.
in poche parole nel 2024 l’Italia destinerà alla sanita le stesse risorse
destinate nel 2020. si tornerà quindi al punto di partenza pre Covid in vigile
attesa, che una nuova presunta variante porti nuovamente gli ospedali al collasso.