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Chi è abituato a pensare in termini di scenari pluriennali, da sempre vi
avvisa rispetto ciò che sta per arrivare. E Benetazzo è uno di quelli vi
avvisò con molto anticipo relativamente alla crisi del 2008.

Essendo cresciuto letteralmente (da quando gattonavo in poi) in aziende che
hanno meccanizzato prima, digitalizzato poi, messo su internet da più di 20
anni ho avuto modo di vedere personalmente stravolgimenti di lavoro.

Ho avuto la fortuna di parlare anche con alcuni operatori finanziari, ed anche
con una persona che si era occupata di statistica all’interno della BCE.

In tutti i casi ho posto due questioni.

PRIMA QUESTIONE: LA VELOCITÀ DELLA DISTRUZIONE DI POSTI DI LAVORO.

La maggior parte di soluzioni ingegneristiche che rendono più efficienti i
lavori umani, vanno a togliere (DISTRUGGERE) LAVORO, molto più velocemente di
quante posizioni nuove di lavoro vanno a creare.

Questo accade da sempre, si stima che il trattore poteva fare il lavoro di 500
contadini, il telaio meccanico a vapore di centinaia di sarte che lavoravano a
mano, e così via.

Ogni software e robot che migliora semplifica velocizza un qualsiasi lavoro,
distrugge ore di lavoro retribuite ed a volte interi comparti di lavorativi.

SECONDA QUESTIONE: LA LENTEZZA DELLA RIQUALIFICAZIONE.

Essendomi occupato di corsi di apprendimento veloce, mi balza all’occhio che
la riconversione culturale dei lavoratori è molto più lenta delle velocità di
creazione di nuove tipologie di lavoro.

Sottoponevo queste domande 10 / 20 anni fa e all’epoca erano completamente
SOTTOVALUTATE / IGNORATE, e alla domanda se la BCE producesse Valuta tenendo
conto dei fattori sopra esposti la risposta fu NO, lo fa per guerre valutarie
e gestione del potere valutario.
Corsi e ricorsi storici si ripeteranno
perché a scuola la storia economica non viene insegnata.

Detto ciò sento da una decina di anni iniziare a parlare del primo punto e
della possibilità di aiutare le persone con un reddito di cittadinanza. Chi
inizia a ragionare sulla questione le prime volte, avendo lavorato una vita
per avere un reddito ovviamente si indigna trattando la soluzione come il modo
per creare fannulloni, senza conoscere nessun esempio sociale a riguardo che
ha profondamente smentito questo e ignorando lo TSUNAMI che arriverà in
futuro.

Questo SPREAD (forbice), gap, chiamatelo come vi pare, tra nuove
ingegnerizzazioni, creazione di nuove tipologie di lavoro, velocità di
riconversione culturale dei lavoratori:

con il COVID-19 STA ACCELERANDO
e porterà a decisivi STRAPPI SOCIALI.

Corsi e ricorsi storici si ripeteranno perché a scuola la storia economica non
viene insegnata. (Repetita iuvant)

Chi non lo capisce sbatterà il grugno come un gonzo contro un muro come la
famosa barzelletta del centauro che provando il proprio motorino truccato,
dall’enfasi per la velocità con lo sguardo solo sul contachilometri gridava ai
suoi compagni, sessantaaaaa, settantaaaaa, ottantaaaaa, novantaaaaaa, MUROOOO
MUROOOO!

Perché mesi di COVID-19 CAMBIERANNO ALCUNE:
• ABITUDINI DI ACQUISTO

ABITUDINI DI LAVORO
• ABITUDINI DI FORMAZIONE E STUDIO
tutte verso
il MERCATO DIGITALE ad una enorme quantità di popolazione che prima non
utilizzava soluzioni digitali.

L’uomo nell’interazione con l’ambiente e le situazioni crea nuove abitudini.
Nuove Abitudini che a loro volta cambieranno l’uomo stesso.
Era una
strada già segnata. Solo che i problemi sociali legati a questo processo
saranno relativi alla velocità e all’accelerazione in atto.
Alcuni
cinicamente pensano e penseranno: “chi si saprà adeguare, adattare, mutare,
sopravviverà e prospererà.
Gli altri? PEGGIO PER LORO.”

Senza rendersi conto che questo è proprio ciò che porterà le tensioni sociali.
E’ ciò che chi si arricchirà immensamente vuole e vorrà dalle categorie di
popolazione sottostanti, ovvero che si azzuffino tra di loro nel sempre
efficace DIVIDI ET IMPERA.

Forse il fattore della COMUNICAZIONE INTERNET può e potrà creare un fattore di
comprensione sociale che potrebbe scardinare questa strada già segnata? Solo
la storia futura ce lo racconterà.

Queste cose le scrivo, così tra un po’ di anni quando questi strappi sociali
diventeranno lacerazioni sociali, almeno chi avrà potuto leggere forse si sarà
potuto preparare e non essere tra quelli “PEGGIO PER LORO”.

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