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 Lo notate nelle ricerche su Google? Si o No?

Perché quello che sto vedendo in questi giorni su GOOGLE non mi piace nemmeno
un po’.

Cercherò di spiegarvi perché IL RISULTATO UNICO NON E’ SOLO UNA RIDUZIONE,
RIDUZIONE E DERIVA AUTORITARIA, E’ UNA FRODE CULTURALE, SEMPRE.

Questo che sto per scrivere sarà un po’ lungo, perché togliere i paraocchi su
come funziona il servizio di Ricerca di Google non è un argomento molto semplice da trattare, e ammetto
di non aver ancora trovato l’esempio di sintesi che con poche frasi sgretola
la fallacia e deriva autoritaria culturale intrapresa da come viene fornito da Google quel servizio.

La notate? Che cosa? L’INFLUENZA questa si VIRALE del metodo di Google di
proporre UNA e UNA SOLA fonte di risultati per tipologia di ricerca.

Guardate che questo è lo stesso male che che vi ho spiegato ieri relativo al
fatto che le intermediazioni autoritarie alla maggior parte delle persone
(come detto dal Prof. Baricco attento ricercatore della contemporaneità) “ci
stanno sui coglioni” (Parole sue che approvo).

Tornando a GOOGLE, Secondo GOOGLE DEVE ESISTERE UNA SOLA POSSIBILE VISIONE
della realtà e della verità (parole che tendo ad evitare come la peste),
intorno alle RICERCHE dell’UTENTE.

Da più di 2000 anni i filosofi prima e negli ultimi 50 anni i ricercatori
scientifici sul linguaggio ci dicono che:
NON C’E’ COSA PIÙ PERICOLOSA DI
CREDERE (o far credere) CHE ESISTA UNA UNICA REALTÀ.

Per questo sentite sempre più persone schierarsi contro il pensiero unico
economico e/o governativo (che sono la stessa cosa).


PERCHÉ IL PENSIERO UNICO, L’UNICA RISPOSTA DI RICERCA È ESERCITARE UN POTERE
CHE NEGA LE PLURALITÀ INTERPRETATIVE.

I fisici teorici hanno abbandonato l’idea che ci sia una realtà vera la fuori
(diceva in un’intervista Paul Watzlawick psicologo del Mental Research
Institute di Palo Alto, Stanford University, filosofo, ricercatore e autore
del libro Realtà della Realtà).

Per quanto ognuno di noi possa comprendere che esistano OPINIONI quindi
INTERPRETAZIONI PERSONALI DELLA REALTÀ, capire dov’è il confine tra
interpretazione e oggettività, non viene mai insegnato e spiegato, non certo
nelle nostre scuole obbligatorie.

Pertanto chi non ha approfondito questa materia risulta difficile da
comprendere e la prima reazione è rigettarla a volte anche con violenza.

Per far comprendere la portata di questo problema spesso viene usato l’esempio
relativo al ROSSO.
Gli ADULTI (tranne alcuni daltonici, 8% della
popolazione)
ed i BAMBINI (tranne alcuni daltonici)
vedono
oggettivamente IL ROSSO con il senso della propria vista e quello è “più o
meno un dato oggettivo”.
Il significato di tale colore è INTERPRETATIVO
CULTURALE.

Il segnale stradale ROSSO del semaforo ha un significato preciso per l’ADULTO.

Ma per il bambino a cui non è ancora stato insegnato tale significato NON HA
ALCUN SENSO. E chi ha avuto dei bambini piccoli lo sa perfettamente.

L’implicazione CULTURALE di questo su un macro argomento come i RISULTATI DI
RICERCA sfugge al 99,9% delle persone.

Avendo fatto corsi con i migliori SEO italiani, alcuni dei quali con le loro
intuizioni sfruttando economicamente gli errori logici di GOOGLE, hanno
obbligato GOOGLE a cambiare il funzionamento di alcune funzioni di base della
ricerca, e avendo fatto attività di SEO (Search Engine Optimization,
Ottimizzazione per i Motori di Ricerca); pertanto essendo un utente mediamente
esperto per quanto riguarda le ricerche:
quello che sto vedendo in questi giorni su GOOGLE, NON MI PIACE NEMMENO UN
PO.

Non che mi piacesse particolarmente la distorsione delle ricerche
sistematicamente fatta da GOOGLE. L’immagine che vi allego la creai nel 2012
per spiegare con un esempio visivo veloce il problema.

Google propone intorno all’UTENTE una e una sola RISPOSTA DI RICERCA
PERSONALIZZATA per parola chiave:
UNA INTERPRETAZIONE FALSA DELLA REALTÀ
CREATA DA GOOGLE, che utilizza tutta una serie di parametri ritenuti oggettivi
(che oggettivi non possono essere) come la presunta autorevolezza dei
risultati (autorità) determinata in modo apparentemente democratico dagli
utenti.

Potrei scrivervi a lungo la potenziale “fallacia narrativa” di questo
approccio. Perché la storia è PIENA DI CONCENTRAZIONI DI CONSENSO CULTURALE
VERSO TEORIE considerate anche stoltamente VERITÀ SCIENTIFICHE, decenni dopo
SMENTITE o rettificate, com’è PIENA DI CONCENTRAZIONI DI DISSENSO CULTURALE
VERSO TEORIE che decenni dopo sarebbero state riprese e verificate.

La proposta della mia immagine fa crescere nell’UTENTE LA CONSAPEVOLEZZA di
come funziona realmente il posizionamento della presunta VERITÀ e AUTORITÀ e
AUTOREVOLEZZA dei risultati di ricerca su un motore di risposta personalizzata
com’è quella di GOOGLE. In questo modo l’UTENTE potrebbe crearsi una
percezione molto più chiara di chi e cosa sta determinando l’ordine dei
risultati di ricerca è chi e cosa rende più o meno visibile un risultato di
ricerca ai suoi occhi.

Ritengo che un ANTITRUST serio dovrebbe IMPORRE a GOOGLE una soluzione simile
o smembrarlo come fece con la MICROSOFT PER POSIZIONE DOMINANTE DI MERCATO. In
questo caso la posizione dominante di GOOGLE è molto più subdola, perché è una
POSIZIONE DOMINANTE CULTURALE oltre che di MERCATO.

E per fortuna che lo slogan interno di Google era DON’T BE EVIL.

Se state seguendo un argomento nei social e cercate approfondimenti di tale
argomento noterete se avete un occhio attento un certo scostamento su GOOGLE.
Cioè è probabile che non solo non troverete nulla a riguardo o con molta
fatica ma se gli argomenti che state cercando sono relativi ad un pensiero
diverso rispetto al COVID-19 è molto probabile che troverete pagine e pagine
di propaganda filo-governativa.

I più avveduti potrebbero rispondermi: beh certo Luca se sono gli argomenti
più proposti da tutti i media sono anche quelli riceveranno più spinta di
ricerca e pertanto saliranno più in alto nei risultati di ricerca.

E la risposta è effettivamente CORRETTA e completamente PRIVA del fattore
“spinta di chi e di cosa”?

Quindi con quale autorità (dato che una pagina di risposta ha una “categoria
gerarchica dal primo risultato di ricerca in poi”) GOOGLE determinata chi e
che cosa spinga in modo UNICO, data l’unica risposta?

Senza rendersi conto che altri criteri gerarchici di aggregazione della spinta
di ricerca potrebbero creare altri risultati di ricerca quindi altre risposte
di ricerca.

E pertanto il problema permane, IL RISULTATO UNICO NON è SOLO UNA RIDUZIONE,
SEMPLIFICAZIONE, E’ UNA DERIVA AUTORITARIA, e proposta così: E’ UNA FRODE
CULTURALE, SEMPRE.

Vedete mentre per l’ordine di importanza dei programmi televisivi sapete che
c’è qualcuno che in base alle sue intuizioni e speculazioni economiche decide
di creare un palinsesto e quindi un ordine di SPINTA di determinati programmi,
per le risposte di ricerca la motivazione dell’ordine non è chiara a quasi
nessuno o a pochi.

Qualcuno potrebbe obiettarmi che sono determinati dall’interesse degli utenti,
dimenticando completamente che se non viene indirizzato l’interesse di un
bambino questo di certo non si applicherà mai nello studio di discipline
onerose inizialmente ma dall’importantissima ricaduta culturale sociale.

Come se i bambini non vedessero l’ora di studiare matematica, e storia invece
di giocare con i propri coetanei.

Come se insegnando ai bambini la bellezza della matematica e della fisica o la
curiosità per la chimica non ci giocassero crescendo con i propri compagni di
crescita fondando imprese sempre più significative.

Vedete EDUCARE a COMPRENDERE è sempre CULTURALMENTE DIROMPENTE IN TERMINI DI
PROGRESSO, anche sociale, rispetto a fornire UNA RISPOSTA UNICA AUTORITARIA.

E google non vi spiegherà mai perché vi fornisce UNA e UNA SOLA RISPOSTA PER
PAROLA CHIAVE. Perché la finalità di google è creare profitto sulle ricerche;
e nell’ultimo decennio se non di più, non pestare troppo i piedi ai poteri
forti.

La sua finalità NON È CREARE UTENTI CONSAPEVOLI, la sua finalità e fornirvi
POCHI risultati di ricerca UNICI (la maggior parte di voi non va nemmeno nella
seconda pagina di risultati di ricerca) nei quali far COMPETERE LE AZIENDE, le
quali sbavano per comprarsi il posizionamento ai primi posti nella prima
pagina.

Posizionamento del quale spesso non siete nemmeno consapevoli che è
determinato da un acquisto pubblicitario.
GOOOOD MORNING VIETNAAAAAAM!

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