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Video testimonianza di 6 ragazze danneggiate dal vaccino HPV – Papilloma Virus
pubblicata il 07 dicembre 2015

Vedi anche sull’argomento Vaccini e Papilloma Virus e Reazioni Avverse la
puntata di
Report del 17 aprile 2017: titolo: REAZIONI AVVERSE di Alessandra
Borella

Il papilloma virus (HPV) è stato collegato all’insorgere del tumore al collo
dell’utero. Per prevenirlo l’Italia è stata il primo paese in Europa ad
introdurre il vaccino anti-papilloma virus, tra i più costosi in età
pediatrica. Le nostre autorità sanitarie hanno potuto contare su una
valutazione positiva dell’Agenzia Europea del Farmaco, che ha dichiarato
sicuro questo tipo di vaccini. Ma le segnalazioni sui possibili danni
causati dal vaccino anti HPV sono state correttamente valutate? Se lo chiede
un team di ricercatori indipendenti danesi della rete “Cochrane
Collaboration”, che ha presentato un reclamo ufficiale a Strasburgo.
L’accusa è contro l’Agenzia Europea del Farmaco: avrebbe sottovalutato le
reazioni avverse e ci sarebbero anche dei conflitti d’interesse che non sono
stati dichiarati.

Riporto anche la trascrizione della Puntata disponibile pubblicamente qui:

Fai clic per accedere a 14925353922532-reazioni_avverse_report.pdf

REAZIONI AVVERSE
di Alessandra Borella

ALESSANDRA BORELLA voce fuori campo.
Si stima che nel corso
della vita il 75 per cento delle persone venga a contatto con il virus del
Papilloma umano, che si trasmette per via prevalentemente sessuale. Molti
sono portatori sani, senza saperlo. Sono 120 i ceppi del virus. Tredici
quelli che dopo una latenza di circa 20-30 anni, possono causare lesioni,
che solo nell’uno per cento dei casi si trasformano in tumore. I vaccini
presenti sul mercato sono: il Cervarix, prodotto dalla Glaxo. Protegge
contro due dei tredici tipi più pericolosi. E il Gardasil, di Merck e Sanofi
Pasteur, che estende l’immunità a nove. A oggi circa 80 milioni di persone
sono state vaccinate nel mondo. Un milione solo in Italia.

SIGFRIDO RANUCCI, in studio.
Allora, l’Italia è stato il primo
Paese europeo a mettere a carico del Sistema sanitario nazionale i costi
della vaccinazione dell’Hpv. Ultimi dati disponibili, fino al 2015, abbiamo
speso 306 milioni di euro. Dal gennaio del 2017 la vaccinazione riguarderà
anche noi maschietti che siamo portatori sani. Allora, la prima cosa
importante che diciamo è che questa inchiesta non è contro l’utilità dei
vaccini, si tratta in tema di prevenzione probabilmente della scoperta più
importante degli ultimi 300 anni. Parliamo però di farmacovigilanza. Cioè
che cosa accade quando ti inietti il vaccino e hai una reazione avversa. La
legge prevede che il medico, appena venuto a conoscenza, debba informare
l’ufficio di farmacovigilanza entro 36 ore. Ma in quanti lo fanno?
Alessandra Borella.

GIULIA DUSI
Io ho un dolore cronico al corpo tutti i giorni,
tutto il giorno, che non va via con nessun farmaco… Mi hanno riempito di
cortisone, di qualsiasi antidolorifico possibile, morfina in vena, anestesia
della sala operatoria…

ALESSANDRA BORELLA
Cosa ti hanno detto?

GIULIA DUSI
Che io sono una pazza, che tutti i sintomi che ho
sono letteralmente inventati…

ALESSANDRA BORELLA
Tu ti riconosci nelle parole di Giulia?

GIULIA LUPPINO
Anche io ho dolori a tutto il corpo, tutti i
giorni per tutto il giorno… non c’è niente che li fa passare…

ALESSANDRA BORELLA
Anche tu hai consultato tanti medici, cosa
hanno detto?

GIULIA LUPPINO
Eh, che sono da ricoverare in psichiatria…

ALESSANDRA BORELLA, voce fuori campo.
Ci sono voluti quattro
anni per cambiare diagnosi. Eppure i sintomi delle ragazze sono tra gli
effetti indesiderati descritti nel bugiardino del vaccino.

ANNA PEZZOTTI –
ASSOCIAZIONE RAV HPV
REAZIONI AVVERSE PAPILLOMA

Un medico ha voluto ascoltarci e ha aperto un’inchiesta presso la
farmacovigilanza. Qui mi è stato detto che a dicembre 2014 vi erano 900
segnalazioni di reazioni avverse al vaccino anti-papilloma virus, 180 di
queste segnalazioni già presenti avevano gli stessi sintomi descritti di mia
figlia… Io non sono assolutamente contro i vaccini, anzi…

ALESSANDRA BORELLA
Voi fate parte di una rete di quaranta
famiglie. Di queste famiglie, in quante sono riuscite a fare la
segnalazione?

ANNA PEZZOTTI – ASSOCIAZIONE RAV HPV REAZIONI AVVERSE PAPILLOMA
Quattro famiglie. Le altre non riescono perché il medico si rifiuta
di inoltrare la segnalazione. La giustificazione è la letteratura
scientifica ad oggi asserisce che non vi è nessuna correlazione tra i
sintomi delle ragazze e il vaccino anti papilloma virus.

ALESSANDRA BORELLA voce fuori campo
Eppure un medico, per legge,
è tenuto a farla subito la segnalazione di qualsiasi sospetta reazione
avversa. Nel caso dei vaccini entro 36 ore. La madre di Giulia ha cercato
risposte anche in Israele. Nell’ospedale Sheba Medical Center di Tel Aviv,
lavora il professor Shoenfeld. Per lui i sintomi della ragazza sono una
tipica reazione autoimmune al vaccino. Che forse si potrebbe prevenire
attraverso gli studi genetici.

YEHUDA SHOENFELD
– IMMUNOLOGO

Possiamo identificare i marcatori genetici che predispongono a
sviluppare reazioni autoimmuni. Questa ragazza ha 16 anni, dopo aver preso
il Gardasil è sprofondata in uno stato vegetativo. Questa è la madre, vede,
ha dichiarato: “Abbiamo mandato a scuola una ragazza sana e non è più
tornata la stessa”.

ALESSANDRA BORELLA voce fuori campo
Shoenfeld è diventato in
questi anni il punto di riferimento di chi sospetta di aver subito danni dal
vaccino.

YEHUDA SHOENFELD – IMMUNOLOGO
Io sono a favore dei vaccini,
penso che siano la migliore rivoluzione degli ultimi 300 anni. Ma non sono
convinto che il vaccino contro l’HPV possa prevenire il cancro. Lo sapremo
tra 20 anni. Per ora è stata rilevata una riduzione delle lesioni
pre-cancerose. La durata della copertura vaccinale è ignota. E ogni giorno
vedo troppe reazioni avverse.

ALESSANDRA BORELLA voce fuori campo
Una sospetta reazione al
vaccino l’ha avuta anche Martina. I suoi genitori sono riusciti a segnalare
il caso alla farmacovigilanza solo dopo sei anni.

GLORIA MARCHESAN
Martina ha fatto la prima dose del vaccino e la
nostra vita è cambiata…

MARTINA TROIAN
Mi sento veramente ingabbiata, mi sento rinchiusa
in un corpo che non è il mio. Non riesco a fare tantissime cose con la
stanchezza, perdo la memoria, inizio a studiare, mi addormento sui libri…

ALESSANDRA BORELLA
Dopo queste reazioni che cosa vi hanno detto
al centro della Asl?

GLORIA MARCHESAN
Che non è causato dal vaccino, assolutamente di
stare tranquilla…

ALESSANDRA BORELLA
Con certezza.

GLORIA MARCHESAN
Sì, sì.

ALESSANDRA BORELLA
Quando avete potuto fare la segnalazione
della farmacovigilanza?

GLORIA MARCHESAN
Nel 2016 dopo che abbiamo contattato il
professor Palmieri.

ALESSANDRA BORELLA voce fuori campo
Un medico che ha fatto
conoscere alle mamme uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità, proprio
sulle reazioni avverse.

BENIAMINO PALMIERI – MEDICO CHIRURGO UNIVERSITÀ MODENA E REGGIO
EMILIA

Che ha riscontrato, partendo dal 2008 e fino al 2011 come il 60 per
cento delle ragazze vaccinate con i due classici vaccini Gardasil e Cervarix
anti-HPV manifestassero delle reazioni avverse.

ALESSANDRA BORELLA voce fuori campo
Il 60 per cento di un
campione di 12mila donne tra i 9 e i 26 anni, da 9 regioni diverse. Vista la
percentuale forse meritava di essere approfondito, ma non ci risulta sia
stato fatto.

BENIAMINO PALMIERI – MEDICO CHIRURGO UNIVERSITÀ MODENA E REGGIO
EMILIA

Io auspicherei che il Ministero della Sanità veramente ci fornisse, e
anche gli osservatori epidemiologici regionali dei vaccini, ci potessero
fornire informazioni ulteriori, cosa che abbiamo già fatto un anno fa e
hanno risposto circa il 2/3 per cento degli enti a cui abbiamo richiesto
questo.

SIGFRIDO RANUCCI IN STUDIO
La direttiva europea imporrebbe
trasparenza, massima trasparenza sui dati della farmacovigilanza, ma ogni
Regione fa un po’ a modo suo: Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna segnalano
sul singolo farmaco, Sardegna e Piemonte fanno report generici sulla
categoria dei principi attivi. Friuli, Toscana, Umbria e Marche non
pubblicano dati online. La Basilicata ci dice “ho problemi con il sito.
Abbiamo solo un archivio cartaceo, raccogliamo i dati e ve li inviamo”. Mai
arrivati. Il Molise dice “abbiate pazienza, li stiamo raccogliendo per voi”,
e anche qui, non sono mai arrivati; la Puglia dice, l’ufficio, la
farmacovigilanza l’abbiamo messo in piedi pochi mesi fa, abbiamo un po’ di
difficoltà”. Valle d’Aosta, Umbria e Lazio non forniscono dati ai
giornalisti, ci hanno detto. Però tutti hanno assicurato di aver fornito i
dati all’ufficio della farmacovigilanza dell’Aifa, cioè dell’Agenzia
italiana del Farmaco. Poco male, a noi poco importa, nel senso che se li
forniscono a loro a noi va benissimo, il problema è che poi i conti però non
tornano. A vedere per esempio i dati del 2012, Aifa riporta complessivamente
su tutto il territorio nazionale 293 casi di reazioni al vaccino, la sola
Lombardia invece per lo stesso anno ne registra 692. Delle due l’una, o
l’Aifa sottovaluta o la regione Lombardia largheggia. Che cosa è successo
invece in Danimarca, si son fatti due conti e dei ricercatori indipendenti
hanno presentato un reclamo al Mediatore europeo, a questa signora qui,
Emily O’Reilly, che ha il compito di indagare sulle denunce fatte nei
confronti di enti dell’Unione Europea. Questa volta sul banco degli imputati
c’è l’EMA, cioè l’Agenzia del 4 Farmaco europea, per i medicinali, europea:
è accusata di poca trasparenza nella valutazione di immissione sul mercato
del vaccino e di aver sottovalutato le reazioni avverse.

ALESSANDRA BORELLA voce fuori campo
In Giappone il governo ha
ufficialmente smesso di raccomandare l’uso del Gardasil e del Cervarix.
Reazioni al vaccino si sono registrate anche in Francia e Inghilterra. Ma è
in Danimarca che si sono verificati i casi più gravi. Il professor Gøtzsche,
medico, chimico e biologo, è il leader della sezione danese di
un’organizzazione mondiale di ricercatori indipendenti. Che puntano il dito
contro l’azienda farmaceutica.

PETER GØTZSCHE
– DIRETTORE NORDIC COCHRANE

La Sanofi Pasteur ha già ingannato il Ministero della Sanità. Le è
stato chiesto di cercare i casi di gravi effetti collaterali tra i dati a
sua disposizione. E le è stato detto anche come cercarli. Non si capiva come
mai ne avesse trovati così pochi rispetto a quelli già conosciuti dal
Ministero. Hanno scoperto che la casa farmaceutica aveva usato una diversa
strategia di ricerca. Io questa la chiamerei frode.

ALESSANDRA BORELLA voce fuori campo
Il centro che raccoglie i
dati delle reazioni avverse per conto dell’Organizzazione Mondiale della
Sanità si trova a Uppsala, in Svezia. Ha registrato finora oltre 71mila
casi. E si tratterebbe di numeri in difetto. La stessa OMS stima che solo il
10 per cento di chi ha effetti collaterali li denunci. Allarmato dai numeri,
il Ministero della Sanità danese ha chiesto all’EMA, l’Agenzia Europea dei
Medicinali, la revisione del vaccino. Le carte le hanno studiate qui, nella
sede di Londra dell’EMA. Sono finite sulla scrivania della dottoressa
Alteri, che è stata a capo del Comitato per i medicinali per uso umano. Alla
fine hanno deciso che il vaccino si poteva continuare a iniettare.

ALESSANDRA BORELLA
Io leggo in alcuni documenti ufficiali che
questo vaccino non ha causato reazioni avverse preoccupanti o gravi. Come si
può dichiarare questo, sono 71mila secondo l’Uppsala…

ENRICA ALTERI – DIRETTORE RICERCA E SVILUPPO MEDICINALI A USO UMANO
(EMA)

Guardi che… sì, ma ci stanno 100 milioni di persone che sono state
vaccinate. La maggior parte di queste segnalazioni vengono perché c’è quella
che si chiama una relazione temporale, diciamo, “io ho un vaccino e il
giorno dopo mi fa male la testa”. Quello che dobbiamo domandarci è: “Questi
eventi succedevano prima del vaccino?” La risposta è sì. Quello che dico è
che può essere una coincidenza.

ALESSANDRA BORELLA voce fuori campo
Potrebbe. Ma secondo i
ricercatori danesi le case farmaceutiche non sarebbero andate a fondo sugli
effetti collaterali. Alcuni studi sarebbero viziati alla base.

PETER GØTZSCHE – DIRETTORE NORDIC COCHRANE
Negli studi di
controllo con il placebo, invece di usare una sostanza inerte come acqua
salina, hanno iniettato spesso alluminio, che è presente nel vaccino come
adiuvante, o addirittura un altro vaccino, quello dell’epatite. Non è più un
placebo! Non si distingue dal farmaco, potrebbe causare le stesse reazioni
avverse e quindi i dati ottenuti non sono attendibili.

ALESSANDRA BORELLA
Di chi possiamo fidarci sui report di questi
dati?

PETER GØTZSCHE – DIRETTORE NORDIC COCHRANE
Di certo non possiamo
fidarci delle case farmaceutiche e nemmeno dell’Agenzia europea, che si è
fidata dei loro dati e non li ha ricontrollati.

ALESSANDRA BORELLA voce fuori campo
Durante il processo di
revisione sono emerse anomalie. I nomi di alcuni consulenti sono oscurati
dai report. Impossibile capire chi è stato critico nei confronti del
vaccino. Nel rapporto confidenziale del Comitato, mai pubblicato, c’è
l’ipotesi della correlazione con due sindromi diagnosticate ad alcune
pazienti vaccinate. Ma nelle conclusioni divulgate l’Agenzia dice soltanto:
“Non c’è prova che il vaccino sia la causa: non sulla base dei dati a
disposizione, che però, riconosce, sono limitati”. Troppe incongruenze,
dunque, secondo i ricercatori danesi, che si sono rivolti a ottobre al
Mediatore europeo, che giudica sulle denunce contro gli enti dell’Unione.
Nel dossier, accolto l’8 novembre, la prima accusa è: mancanza di
trasparenza.

ALESSANDRA BORELLA
Il punto cruciale è proprio la mancanza della
possibilità di consultare quello che è accaduto, o il disaccordo.

ENRICA ALTERI – DIRETTORE RICERCA E SVILUPPO MEDICINALI A USO UMANO
(EMA)

Ci sono dei rapporti iniziali del relatore, che sono stati a seguito
chiarificat,i discussi nel comitato, in questo caso il PRAC, il comitato
della farmacovigilanza e il rapporto finale era consensuale…

ALESSANDRA BORELLA voce fuori campo
Sulle modalità di
valutazione dell’EMA è critico anche Silvio Garattini, direttore
dell’istituto di ricerca farmacologica Mario Negri di Milano. C’è anche la
sua firma sul reclamo al Mediatore europeo.

ALESSANDRA BORELLA
Mi conferma che durante questo processo di
valutazione non si rifanno anali, trial clinici?

SILVIO GARATTINI – DIRETTORE ISTITUTO RICERCA FARMACOLOGIA MARIO
NEGRI

Non c’è certamente la replicazione dei dati e questo naturalmente
rappresenta un importante conflitto di interessi perché siccome il dossier
può essere per un farmaco può essere presentato solo dall’industria
farmaceutica, è chiaro che abbia il massimo interesse a mettere in evidenza
le cose favorevoli. Lo stesso impegno a cercare i benefici deve essere
trasmesso anche a cercare i rischi.

ALESSANDRA BORELLA voce fuori campo
Per farlo, Garattini propone
da tempo, così come i ricercatori danesi e il professor Shoenfeld in
Israele, che almeno uno degli studi clinici prima dell’immissione di un
farmaco sul mercato, venga fatto da un ente indipendente.

YEHUDA SHOENFELD – IMMUNOLOGO
Le industrie farmaceutiche non
sono necessariamente interessate alla tua salute, sono interessate ai soldi.
Quindi non mi importa se mi criticano. Noi dobbiamo rivolgerci agli enti
controllori. Sono loro i nostri interlocutori, devono ascoltarci, non
soffocare la voce di quei ricercatori che dicono “attenzione possono esserci
effetti indesiderati”.

ALESSANDRA BORELLA voce fuori campo
I controllori però si
mantengono di fatto con i soldi dei controllati. Per la valutazione e
approvazione di un farmaco da introdurre sul mercato, le industrie pagano
circa 250 mila 6 euro, più un contributo annuale. Praticamente l’82 per
cento delle entrate dell’EMA derivano dalle industrie farmaceutiche, che
finanziano anche tutti gli studi clinici.

ENRICA ALTERI – DIRETTORE RICERCA E SVILUPPO MEDICINALI A USO UMANO
(EMA)

Io non ho nessun problema che l’industria farmaceutica finanzi degli
studi, sono loro poi che vendono le medicine quindi per quale motivo non
dobbiamo mettere su di loro il peso del costo di questi studi.

ALESSANDRA BORELLA
Però ci dobbiamo fidare, diciamo, che non ci
sia nessun tipo di pressione…

ENRICA ALTERI – DIRETTORE RICERCA E SVILUPPO MEDICINALI A USO UMANO
(EMA)

Noi dobbiamo proteggere i nostri comitati durante il lavoro di
valutazione da qualsiasi influenza che li possa diciamo, sviare dal loro
lavoro puramente scientifico.

ALESSANDRA BORELLA voce fuori campo
Il sistema di protezione
però non ha funzionato proprio nel 2008. Nel comitato di valutazione
dell’EMA che ha approvato il vaccino c’era una vecchia conoscenza di Report:
Pasqualino Rossi.

DA REPORT DEL 10/10/2016 GIULIO VALESINI
Dottor Rossi? Salve,
Valesini di Report.

Ma in cambio di cosa lei riceveva tutti quei
regali da Matteo Mantovani? Perché non mi spiega dottor Rossi?
Tranquillamente.

Nota

Matteo Mantovani non risponde ovviamente.
Report si riferisce a questa
storia che troviamo pubblicata su La Stampa, il 2008 articolo di M. ACCOSSATO
e A. GAINO
titolo:
Medicine, tangenti per evitare i controlli. Sottotitolo: Sette arresti. L’accusa: attentato alla salute pubblica.

I due dirigenti dell’Agenzia Italiana del Farmaco finiti in manette sono
Pasqualino Rossi, rappresentante Aifa presso l’Agenzia europea del farmaco
(Emea), e Antonella Bove, funzionario, alla quale sono stati concessi gli
arresti domiciliari. I «lobbysti» delle aziende farmaceutiche si chiamano
Matteo Mantovani e Sante Di Renzo, in carcere, e Mario Umbri, agli arresti
domiciliari. Domiciliari anche per Piera Campanella e Francesca Fiorenza,
dipendenti di due aziende farmaceutiche. L’ottava ordinanza di custodia
cautelare in carcere aspetta di essere eseguita.
Questa indagine si
spalma «su gran parte delle case farmaceutiche», spiegano in procura. I
rapporti di corruzione erano talmente diffusi che i rappresentanti dell’Aifa
coinvolti venivano pagati mensilmente. Un vero stipendio. In cambio
garantivano corsie preferenziali e nessuno ostacolo, quando si scoprivano
possibili reazioni avverse di medicinali sulla salute.

Il procedimento verso Pasqualino Rossi vedremo che cadrà dopo 2 anni (o lo
faranno abilmente cadere?) in
prescrizione, ricordo che prescrizione non vuol dire che non ha commesso il fatto, vuol
dire che il tribunale non è riuscito nei tempi di legge ad esercitare il
diritto di indagine e pertanto il reato è stato prescritto.

E il 4 ottobre 2016 sul Corriere della Sera possiamo leggere l’articolo di
Milena Gabanelli e Giulio Valesini, titolo: Se il dirigente prescritto in un caso di corruzione rappresenta l’Italia in
Ue

Sottotitolo: Pasqualino Rossi, incaricato a inizio anno di occuparsi
della nostra sicurezza alimentare, dei farmaci e della salute veterinaria,
accusato di corruzione e poi prescritto.

I quali ci fanno anche sapere che: “La nomina è suggerita da una commissione interna alla ministra Lorenzin” che ha dato l’approvazione finale.

Pasqualino Rossi

Tratto dall’articolo del Corriere della Sera:

Bustarelle

Nelle 400 pagine che spiegano il provvedimento, il Gip di Torino scrive: «Da
quanto emerso, si registra una totale assenza nel Rossi dell’interesse per
la tutela della salute pubblica». Per conto dell’Aifa si occupa delle
procedure di valutazione e autorizzazione dei farmaci presso l’agenzia del
farmaco internazionale. La Procura piemontese intercetta e pedina il
dirigente per mesi. Ne esce il ritratto di un funzionario pubblico alla
continua ricerca di soldi, per mantenere un tenore di vita al di sopra delle
sue possibilità. Per questo, secondo i magistrati, passa informazioni
riservate agli informatori farmaceutici e agevola le pratiche per
l’approvazione dei farmaci in commercio. Quest’attività viene ricompensata
con denaro e regali. Matteo Mantovani, rappresentante della Segena, una
società di consulenza per le aziende farmaceutiche, alimentari e
veterinarie, gli regala una vacanza in un lussuoso resort per tutta la
famiglia, oltre ai mobili del nuovo appartamento.

Nota: Matteo Mantovani è figlio d’arte,
il padre di Mantovani e Sagena li ritroviamo anche nel caso De Lorenzo

A lui si rivolge anche Riccardo Braglia, amministratore della Helsinn
Healthcare, il gruppo farmaceutico svizzero produttore della nimesulide, il
principio attivo dell’Aulin. Il farmaco, dopo la sospensione in Irlanda per
i danni al fegato, rischia in Italia il ritiro dal commercio. Alla fine nel
nostro Paese l’Aulin si salva, e per questo, secondo i magistrati, Braglia
ringrazia Pasqualino Rossi con una bustarella nascosta dentro ad un
giornale. Il passaggio di mano è immortalato in un video girato dai Nas di
Roma. La difesa di Rossi, riportata dalla stampa, in merito ai «regali», è
disarmante: «Pensavo fossero delle banalità, non ho mai fatto cose contrarie
ai doveri d’ufficio».

Iter giudiziario

L’iter giudiziario è lento e accidentato: nel 2008 la Procura di Torino
trasferisce gli atti a quella di Roma per competenza; il rinvio a giudizio
per Pasqualino Rossi e altri sedici imputati, arriva nel settembre del 2010.
Nel frattempo Rossi viene trasferito dall’Aifa al ministero della Salute con
incarico di consulenza, studio e ricerca presso la Direzione Generale per i
rapporti con l’Ue e Rapporti Internazionali. Deve valorizzare e diffondere
le buone pratiche nell’ambito della cooperazione sanitaria e della salute
globale, il settore guidato fino a due settimane fa da Daniela Rodirigo, la
dirigente allontanata dalla Lorenzin dopo la pubblicazione del famoso
depliant sul fertility day.

Conosce l’inglese

Intanto la carriera di Pasqualino Rossi è proseguita senza intoppi sino
alla fine del 2015, quando, insieme ad altri 4 dirigenti, risponde
all’interpello per la Rappresentanza permanente dell’Italia all’Ue. La
scelta cade su di lui perché uomo d’esperienza che conosce l’inglese. La
ministra Lorenzin e i suoi direttori generali dichiarano che, al momento
della scelta, non conoscevano la sua storia. Ma prima di decidere una
nomina, a nessuno viene in mente di digitare un nome su Google? D’accordo,
non è colpevole di nulla, perché il reato è stato prescritto, ma lui
stesso aveva ammesso le generose donazioni, e le immagini del passaggio di
denaro sono impietose. Insomma, se nei ministeri la carriera è assicurata
al di là di tutto, a che titolo uno si dovrebbe impegnare ad essere
onesto, competente e meritevole?

Ritorniamo ora alla trascrizione della puntata di Report.

ALESSANDRA BORELLA voce fuori campo
È proprio Rossi che svela
informazioni riservate e addirittura la password dei terminali dell’Agenzia
europea a Matteo Mantovani, il manager che curava gli interessi delle case
farmaceutiche. Secondo i magistrati lo scopo era quello di informarlo
sull’iter dell’approvazione del vaccino. In cambio, Mantovani ha pagato a
lui e famiglia vacanze in un resort, mobili, infissi, un televisore da 46
pollici e 4 mila euro. Rossi viene arrestato nel 2008, dopo essere stato
filmato mentre incassava una mazzetta da un altro manager. Ma dopo sette
anni è scattata la prescrizione.

ENRICA ALTERI – DIRETTORE RICERCA E SVILUPPO MEDICINALI A USO UMANO
(EMA)

Non sono al corrente di questo caso specifico, nel 2008 non ero in
agenzia …

ALESSANDRA BORELLA
Però la robustezza del sistema che non
permette a un singolo di intervenire … e poi in realtà scopriamo che un
singolo qui dentro …

ENRICA ALTERI – DIRETTORE RICERCA E SVILUPPO MEDICINALI A USO UMANO
(EMA)

Ovviamente non è accettabile, io questo signore non lo conosco… Non
so chi sia, non è qui.

ALESSANDRA BORELLA voce fuori campo
Non più. È a Bruxelles
infatti. Rossi è stato inviato dal ministro Lorenzin all’ufficio di
rappresentanza a tutelare la nostra salute alimentare e quella animale. Un
salto di carriera. Ma il suo caso oggi viene citato nel reclamo presentato
al Mediatore europeo: per i ricercatori danesi è una ulteriore prova che non
ci si può fidare delle case farmaceutiche e nemmeno di come l’Agenzia
europea dei medicinali svolga la sua funzione di controllore. Antonietta
Gatti si occupa di nanopatologia: nel corso degli ultimi 10 anni ha
analizzato al microscopio, anche su mandato delle procure 44 tipi diversi di
vaccini. Tra questi anche tre fiale di vaccino per il papilloma virus.

ALESSANDRA BORELLA
Cosa avete trovato dentro questi due vaccini?

ANTONIETTA GATTI – FISICO E BIOINGEGNERE
Prendiamo ad esempio il
Cervarix, oltre ad esserci l’alluminio, ovviamente che ce n’è una quantità
abbastanza importante, abbiamo trovato anche delle polveri di silicio
magnesio, delle polveri di rame stagno piombo, ferro cromo, acciaio, calcio
zinco. Per il Gardasil io ho trovato piombo bismuto.

ALESSANDRA BORELLA
Secondo lei come mai ci sono queste sostanza,
questi materiali all’interno dei vaccini che avete analizzato?

ANTONIETTA GATTI – FISICO E BIOINGEGNERE
È difficile da dire… Se
io avessi potuto entrare dentro all’azienda, probabilmente avrei
identificato alcune procedure che potevano presentare contaminazioni.

ALESSANDRA BORELLA voce fuori campo
Le aziende farmaceutiche,
però, non hanno risposto. Un decreto del 2001 del ministro Umberto Veronesi,
impone di denunciare il ritrovamento di corpi o sostanze estranee
all’interno di un medicinale. La dottoressa Gatti non l’ha fatto, ma ha
pubblicato il suo studio e lo ha inviato all’Agenzia europea dei medicinali
che risponde che lo considera privo di valore: le quantità di sostanze non
sono rilevabili, e comunque entro certi limiti è normale che ci siano, e non
rappresenterebbero un pericolo per la salute. L’EMA cita degli studi
francesi che però, particolare non trascurabile, si riferiscono al vaccino
contro la meningite.

ALESSANDRA BORELLA
Le normative non prevedono che si cerchino
questi materiali all’interno dei vaccini, è corretto?

ANTONIETTA GATTI
E ovviamente non c’è neanche un limite.

ALESSANDRA BORELLA voce fuori campo
Bianca ha avuto gli stessi
sintomi di Giulia e Martina dopo il vaccino anti-HPV. Una dottoressa che si
occupa di malattie rare le aveva consigliato un esame per rilevare una
intossicazione da metalli pesanti. Ma del risultato delle analisi non c’è
traccia.

BIANCA CESARONI
Mi hanno fatto appunto il prelievo e mi hanno
dimesso dicendo che da lì a breve tempo sarebbero arrivati i risultati
finché dopo parecchi mesi, mi sembra 4-5 mesi è stato detto finalmente
“guardi le analisi non le abbiamo potute fare perché non c’erano abbastanza
fondi e soltanto per una persona non si potevano effettuare queste analisi”.

ALESSANDRA BORELLA
Bianca ha fatto la vaccinazione anti-HPV e
poi è stata male.

ANTONELLA CRISCIOTTI
Lei ha fatto la prima dose e non è successo
nulla, tutto tranquillo, seconda dose, novembre 2008, e dopo 15-20 giorni
sono cominciate una serie di problematiche…

ALESSANDRA BORELLA
Quali?

ANTONELLA CRISCIOTTI
Tra cui questa sensazione di dolore
muscolare forte, non riusciva nemmeno ad alzarsi dalla poltrona, dal letto…
E mio marito la portò tranquillamente al centro vaccinale, mi arrivò questa
telefonata dal medico che mi disse che tutte queste problematiche di mia
figlia al 99 per cento, non poteva logicamente metterlo per iscritto, ma al
99 per cento erano derivate dal vaccino e mi disse “guardi, io se fossi in
voi non la farei la terza dose”. Mi disse che era importante a questo punto
fare la scheda di segnalazione avversa di reazione al vaccino…

ALESSANDRA BORELLA
E gliel’ha fatta e firmata lui

ANTONELLA CRISCIOTTI
Sì, me l’ha fatta e me l’ha firmata lui.

SIGFRIDO RANUCCI IN STUDIO
Le ha lasciato anche una copia
firmata come prevede la legge. La mamma di Giulia, invece non è riuscita ad
averla questa copia. La mamma di Martina ha impiegato sei anni, tutte le
altre mamme invece non sono riuscite a fare la segnalazione alla
farmacovigilanza La sensazione è un po’ quella che se ti va male, forse è
meglio non saperlo.
Ora, premesso che se anche sono casi rarissimi,
queste persone non devono sentirsi abbandonate. E premesso anche che forse
si potrebbero anche prevenire questi casi di reazioni avverse se fossero
implementati gli studi, come gli studi genetici, come suggerisce il
professor Shoenfeld.
Ora premesso tutto questo, se la farmacovigilanza
però funziona così, come facciamo a sapere con esattezza quanti sono i casi
di reazioni avverse? I conti non tornano anche per quello che riguarda la
mortalità per il tumore al collo dell’utero. Da cui il vaccino dovrebbe in
qualche modo proteggerci.
Secondo gli ultimi dati disponibili e
parliamo del 2012, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sarebbero
i morti 13.000 l’anno, secondo invece l’Agenzia per il Medicinale europea
sarebbero 20.000, secondo gli ultimi dati che ci sono arrivati adesso
adesso, l’Associazione europea del cancro cervicale, 30.000. E non tornano
neanche in Italia, perché secondo l’Aifa, la nostra Agenzia per il Farmaco,
sarebbero 1.500 i morti l’anno, secondo l’Associazione per la ricerca contro
il cancro, 1.016 e secondo il nostro Istituto Superiore di Sanità sarebbero
700 l’anno. Ora, metti tutto questo, e metti che
i controllori sono finanziati dai controllati. E metti anche che chi
era nel comitato di valutazione del vaccino è stato beccato mentre percepiva
una mazzetta da chi doveva appunto valutare e che invece di essere cacciato
via è stato promosso. Ecco, tutto questo, secondo noi, non fa altro che
alimentare le campagne contro l’utilizzo di questi farmaci. Se si volesse
utilizzare un vaccino, vero, contro la diffidenza, sarebbe il caso di
utilizzare maggiore trasparenza e lotta alla corruzione, vera.

Ricapitolando l’ultimo punto da Ranucci:

I conti non tornano anche per quello che riguarda la mortalità per il tumore
al collo dell’utero. Da cui il vaccino dovrebbe in qualche modo
proteggerci.
2012 (dati disponibili)
13.000 morti/anno secondo
l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
20.000 morti/anno secondo
l’Agenzia per il Medicinale europea.
30.000 morti/anno secondo
Associazione europea del cancro cervicale.
I conti non tornano, neanche in Italia:
1.500 morti/anno secondo l’AIFA, la nostra Agenzia per il Farmaco.
1.016
morti/anno secondo l’Associazione per la ricerca contro il cancro.
700
morti/anno secondo il nostro Istituto Superiore di Sanità.

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